Questa è una clip tratta dal documentario Cortàzar: apuntes para un documental di Eduardo Montes-Bradley. Ritrae Carol Dunlop – ultima compagna dello scrittore argentino – e lo stesso Cortàzar in giro per Parigi. E’ bello immaginarla come un frammento filmato di Rayuela, con Cortàzar/Horacio che cerca per le strade del Quartiere Latino Carol/La Maga. La clip fa parte del materiale girato in 8mm dalla coppia in occasione del viaggio Parigi-Marsiglia intrapreso nel 1982, a pochi mesi dalla morte di entrambi. Da questo viaggio nacque anche un libro a quattro mani, l’ultimo edito da Cortàzar (e ancora inedito in Italia): Los Autonautas de la Cosmopista o Un viaje atemporal Parìs-Marsella.
da Carmilla:
«Nel 1982, quando ormai sanno di essere malati terminali – scrive Ernesto Franco – entrambi, Julio Cortàzar e la sua ultima compagna, Carol Dunlop, si propongono un ultimo gioco, un ludico esorcismo sulla soglia dell’abisso. L’idea è quella di percorrere su un piccolo camper – il quale diventa naturalmente un ‘dragone’ con tanto di nome wagneriano, Fafner – l’autostrada che taglia in due la Francia da Parigi a Marsiglia. Ma un gioco non è tale senza regole precise: si dovrà far sosta in tutte le aree di parcheggio, nella misura di non più di due ogni ventiquattro ore, con permanenze per la notte nella seconda (il che fa sessantasei fermate in trentatre giorni); non si potrà mai uscire dall’autostrada, ma si potrà sfruttare tutto quanto essa offra, nonché accettare aiuti e rifornimenti che volenterosi amici portino dall’esterno; andrà steso un minuzioso diario di viaggio a quattro mani che riporti osservazioni esterne ed impressioni dello spirito. Ne nasce Los autonautas de la cosmopista, cronaca di un itinerario ‘atemporale’. Un viaggio banale attraverso uno spazio irrigidito dalla velocità e dalla tecnologia si trasforma in avventura ‘patafisica e surrealista’, mentre il libro che ne rende conto – con tanto di cartine, mappe e fotografie – si prende gioco della retorica con cui la tradizione letteraria e storiografica […] ci ha trasmesso le narrazioni di mirabili imprese e straordinari accadimenti».
Quando Los Autonautas de la Cosmopista o Un viaje atemporal Parìs- Marsella uscì, nel 1983, Carol se ne era già andata da qualche mese, Julio l’avrebbe seguita un anno dopo. L’esito del loro estremo, apotropaico tentativo di fermare il tempo, di realizzare proditoriamente l’utopia romantica della sintesi di arte e vita, era del resto già previsto. Da qualche interstizio però, fra il Tao ed il fumo azzurro di un sigaro cubano, nel geroglifico multicolore di una mappa del metrò o nell’eco su vinile di un assolo di Charlie Parker, aleggia una traccia impalpabile, il sospetto che, se davvero si è trattato di un gioco, allora, dopo tutto, l’abbiano vinto loro.
Di seguito il documentario intero in lingua originale:
Tag: apuntes para un documental, carol dunlop, cinema, cortàzar, documentario, Eduardo Montes-Bradley, horacio oliveira, il gioco del mondo, julio cortàzar, la maga, Los Autonautas de la Cosmopista, parigi, quartiere latino, rayuela, Un viaje atemporal Parìs-Marsella
15/04/2011 alle 18:06 |
sapere che l’occhio agente è vicino alla fine ammanta ogni immagine ogni oggetto del suo soffermarsi di un senso misterioso di un riferimento ad “altro” inarrivabile.