Prima di pubblicare alcune nuove poesie che ho tradotto di Tristan Derème, vi propongo una poesia di un altro autore dell’ École fantaisiste, Jean Pellerin. Poesia dedicata per l’appunto a Derème.
Quotidiennes
À Tristan Derème
C’est vrai, j’aurais pu devenir
Fabricant d’élégies…
Je ne sais que me souvenir
De notoires orgies.
Mais je veux écrire – à Paris,
Un roman exotique.
– ? – Certes, vous aurez des houris
Dansant sous le portique!
Je peindrai l’eau, le ciel, le port
Et le désert « immense »
À l’heure grise où l’on commence
À crier Paris-Sport.
*
Quotidiane
A Tristan Derème
È vero, sarei potuto diventare
un fabbricante di elegie…
So soltanto ricordarmi
di orge note.
Ma voglio scrivere – a Parigi,
un romanzo esotico.
– ? – Certamente, avreste delle Uri*
danzanti sotto i portici!
Dipingerò l’acqua, il cielo, il porto
e il deserto « immenso »
nell’ora grigia dove si comincia
ad urlare Paris-Sport.
* Creature celesti che, secondo il Corano, saranno nel Paradiso le compagne dei musulmani fedeli.
(traduzione di Giovanni di Benedetto)
***
Leggi le traduzioni tratte da La verdure dorée di Tristan Derème:
XII (Tu parus. Mais le doigts posés sur le loquet)
XIV (“Celui qui partira loin de la ville“)
XV (“Quand tu m’auras quitté”)
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